I giovani talenti sono sempre stati una risorsa preziosa nel calcio, molti top club europei investono ingenti somme di denaro per far crescere talenti puri nei loro vivai o per accaparrarsi le migliori promesse dai club minori.
È anche vero, però, che per molti giovani, seppur talentuosi, imporsi in prima squadra nei campionati più importanti del vecchio continente resta comunque difficoltoso, per i motivi più disparati.
Inesperienza
Innanzitutto il calcio è un gioco in cui l’esperienza e la maturità contano molto. I giovani talenti spesso pagano questo fattore, soprattutto nelle partite più importanti.
Pressione mediatica
Le giovani promesse del calcio europeo quasi sempre sono soggette a molta pressione mediatica, questo può influire non poco sul loro rendimento in campo. La stampa e i media in generale possono creare un hype esagerato attorno a questi ragazzi, mettendo troppa pressione sulle loro spalle che non sempre la tenera età può sopportare. D’altronde ormai il calcio è un business intorno al quale ruotano interessi enormi, dalle società quotate in borsa, agli sponsor milionari, passando per le agenzie e i siti scommesse online e spesso non è concesso nessun margine di errore.
Fattori tecnici
Nelle squadre più importanti la competizione è molto elevata, è richiesta una conoscenza perfetta di schemi e tempi di gioco per fare la differenza e integrarsi nel ruolo e a volte gli allenatori prediligono “andare sul sicuro”.
Perché vale la pena investire nelle giovani promesse del calcio
Nonostante questo, affermare che è molto utile puntare sulle giovani promesse del calcio non è una sciocchezza, anche per i top club europei può essere una scelta che ripaga in diversi modi, qui l’occhio attento di osservatori e allenatori della Primavera e della prima squadra gioca un ruolo primario.
Interessi sportivi e finanziari, preparazione per il futuro, impedire ai club concorrenti di essere più competitivi.
Vantaggi di puntare sulle giovani promesse
Potenziale di crescita in vista del futuro
I calciatori che già nelle selezioni giovanili si distinguono per talento, visione di gioco e responsabilità possono essere un grande patrimonio per qualsiasi club. Questi talenti hanno un enorme potenziale di crescita, investire su di loro può portare a grandi guadagni a lungo termine. Inoltre, possono diventare pilastri e bandiere della squadra per molti anni a venire.
Capacità di adattamento
I giovani sono generalmente più adattabili e flessibili rispetto ai giocatori con più esperienza e quindi spesso è possibile impiegarli in posizioni diverse a seconda delle necessità del momento. Questo può portare sicuramente a maggiore equilibrio e maggiore flessibilità tattica nella squadra. Magari un cambio di posizione può portare a scoprire una propensione per un ruolo nel quale il giocatore era stato poco impiegato, così ci insegna la storia straordinaria di Andrea Pirlo, trasformato a inizio carriera da trequartista a regista grazie all’intuito di mister Carlo Mazzone che, ai tempi di Brescia, arretrò la sua posizione di gioco per favorire la convivenza in campo con Roberto “Divin Codino” Baggio, mettendo le ali alla carriera di quello che sarebbe diventato un campione.
Battere la concorrenza
Ovviamente, far crescere giovani talenti e (se pronti) buttarli nella mischia della prima squadra in giovane età, può creare un enorme vantaggio competitivo sulla concorrenza, non tutte le ciambelle escono col buco è vero, ma avere in rosa un campione e non utilizzarlo, preferendo investire decine di milioni per acquistarne l’alternativa dall’esterno, non è molto intelligente.
5 storie di successo di giovani campioni nei top club europei
Diversi sono le giovani promesse che oggi si stanno distinguendo nei più importanti campionati europei, qui abbiamo individuato 5 talenti da tenere d’occhio, e la storia, recente e meno, è ricca di campioni che hanno iniziato nelle giovanili di top club e ne sono diventati bandiere inamovibili, come i vari Messi (Barcellona), Raul (Real Madrid), Totti (Roma).
Ecco 5 storie di giovani ai quali è stata data fiducia da giovanissimi e ora sono campioni indiscussi.
Gianluigi Donnarumma (detto Gigio)
Una bella storia calcistica degli ultimi anni è sicuramente quella dell’attuale portierone del Paris Saint Germain e della nazionale italiana Gianluigi Donnarumma, classe 1999. Gigio è arrivato nelle selezioni giovanili del Milan all’età di 14 anni e da quel momento ha bruciato velocemente tutte le tappe fino all’esordio in prima squadra a soli 16 anni e 8 mesi. Si tratta di un talento cristallino che si è imposto per agilità e prontezza dei riflessi, nonostante una mole imponente.
Pedri
Al secolo Pedro González López è uno dei giocatori più promettenti del Barcellona e del calcio spagnolo, il centrocampista è attualmente in forza ai blaugrana (titolare inamovibile) ed è apprezzato per la sua visione di gioco e per la sua capacità di dribbling, il club catalano ha investito su questa giovane promessa quando ancora aveva 16 anni, prelevandolo dal Las Palmas.
Ryan Giggs
Qui torniamo un po’ indietro nel tempo, l’ex allenatore della nazionale del Galles, che negli ultimi anni non se la sta passando benissimo a causa di problemi giudiziari, è stato sicuramente una delle bandiere indiscusse del glorioso Manchester United degli anni ‘90 e 2000. Prodotto del vivaio del club inglese ha esordito in prima squadra all’età di 18 anni e non l’ha mai più lasciata, portando a casa ben 13 Premier League, 2 Champion’s League e 1 Supercoppa Europea, solo per citare alcuni dei trofei vinti nei suoi 25 anni di carriera, sempre e solo con lo United.
Toni Kroos
Il centrocampista tedesco, ora in forza ai Galácticos del Real Madrid, è cresciuto nelle giovanili del Bayern Monaco dove ha trovato piena fiducia esordendo in prima squadra all’età di 17 anni e 8 mesi. Oggi è considerato uno dei maggiori talenti del calcio mondiale, un player moderno dai piedi buoni e col vizio del goal.
Vinicius Jr.
Il giovane brasiliano classe 2000 è cresciuto calcisticamente nel suo Paese, nel Flamengo, ma il Real Madrid ha creduto in lui fin dall’età di 18 anni (il minimo richiesto per i trasferimenti internazionali), facendolo esordire in prima squadra nella stagione successiva. Ora è titolare abituale tra i blancos è può contare nel suo palmares personale già 2 Liga, 1 Champion’s League e 2 Coppe del Mondo per Club.