La storia del Napoli Calcio sembra quasi quella di un film e si estende per quasi un secolo diventando una sola cosa con la città partenopea, da quest’anno di nuovo campione d’Italia grazie all’exploit dello scorso anno. Fondata nel 1926, la Società Sportiva Calcio Napoli, comunemente nota come Napoli, è una delle squadre più prestigiose e amate del nostro Paese. Il Napoli, che ha un seguito di tifosi molto appassionati, ha come stadio il Diego Armando Maradona, ex San Paolo, situato nel quartiere di Fuorigrotta.
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Le origini
Il Napoli, al di là dell’odierna Serie A ha radici che risalgono a molto prima del 1926, anno di fondazione. Infatti la sua storia inizia con la creazione di numerosi club e associazioni cittadine. La data ufficiale segna la nascita, però, di un club che avrebbe consolidato, con il tempo, un ruolo da protagonista nel calcio italiano. Inizialmente, infatti, il club non godeva dello stesso successo delle squadre del settentrione ma già negli anni Quaranta e Cinquanta ha fatto campionati molto dignitosi, mostrando crescita e sviluppo.
L’era d’oro
Il periodo più esaltante della storia del Napoli è, sicuramente legato agli anni di Serie A con Diego Armando Maradona, arrivato nel 1984 dal Barcellona, una grande intuizione dell’allora presidente Corrado Ferlaino. Pur non avendo mai vinto una Champions League, all’epoca Coppa dei Campioni, gli azzurri hanno raggiunto la vetta del campionato per ben due volte, sia nel 1987 che nel 1990. In più, in questo momento di estasi che trascendeva da quello che è il valore sportivo, Maradona permise alla città, aiutato da giocatori leggendari come Careca e Alemao, di trionfare, nel 1989 anche in Coppa Uefa.
Un ruolino di marcia esaltante con un campione come Maradona, morto nel 2020, osannato come un figlio dalla città. Una curiosità interessante è la reazione dell’allora stadio San Paolo alla semifinale di Italia ‘90, gli allora Mondiali di calcio, tra Italia e Argentina. Moltissimi, oseremo dire tutti, gli spettatori presenti allo stadio non tifarono per la propria nazionale, tifarono per Maradona che, da padrone assoluto del campo, si stizzì per alcuni fischi all’inno argentino.
La sfida e la rinascita
Gli anni Novanta e i primi anni Duemila furono periodo molto difficili per la società che ha affrontato retrocessioni, grosse sfide finanziarie e scandali. Il rilancio è avvenuto nel 2004 quando Aurelio De Laurentiis, imprenditore nel settore cinematografico, è diventato presidente del Napoli partendo dai dilettanti. Piano piano, con una gestione accorta e investimenti mirati, il Napoli è tornato a essere una squadra forte e a lottare per il campionato.
Nella stagione 2011-2012 il club ha vinto la sua quinta Coppa Italia. Poi, sotto la guida di Sarri prima e Ancelotti poi, la squadra è arrivata seconda in campionato con buoni gironi di Champions League. L’apoteosi, in una vera fusione tra squadra e città, è arrivata nella stagione 2022-23, quella appena conclusa, che ha visto il Napoli trionfare vincendo il suo terzo scudetto. Uno scudetto meritatissimo, con la squadra sempre prima e con tanti punti di vantaggio, una supremazia assoluta che ha visto gli azzurri arrivare, per la prima volta, anche ai quarti di Champions League.
Il Napoli, nel derby tutto italiano contro il Milan, ha mostrato, purtroppo, la sua ingenuità europea e non ha regalato, al pubblico napoletano, il sogno di poter arrivare almeno alla finale. Giocatori come Osimhen e Kvaratskhelia hanno, comunque, un posto d’onore nel cuore di tutti i napoletani che, in una simbiosi fuori dal normale, venerano i calciatori come vere e proprie divinità.
L’essenza del calcio per i napoletani, infatti, trascende dal solo pallone per diventare parte integrante del tessuto della città, una vera iconografia che ha del religioso. Maradona, a distanza di decenni, è venerato come un santo e la squadra campione dello scorso anno è in ogni vicolo, strada, casa, della città e dei dintorni. Proprio questa è la particolarità di un tifo che va oltre le partite, che rende i giocatori degli idoli alla sudamericana, con un amore che ricorda quello nei confronti degli dei. Ci auguriamo, comunque, che il cammino del Napoli possa essere sempre pieno di soddisfazioni e che possa rendere il popolo partenopeo sempre orgoglioso dei successi della squadra. Perché, quando si tratta di Napoli, è una sorta di rivincita del sud contro il nord, del popolo più svantaggiato rispetto alle realtà più industrializzate e questo rende tutto folclore, come in una grande festa che non riesce a finire perché c’è ancora tanto da festeggiare e non si va più a dormire.