Come stabilire valore cartellino calciatore di qualsiasi categoria? Una domanda molto interessante che ci hanno chiesto in tanti dei nostri lettori e per la quale abbiamo deciso di rispondere in modo esaustivo una volta per tutte.
Abbiamo deciso di realizzare un articolo esaustivo in grado di risolvere ogni dubbio in materia di “valore di mercato dei calciatori”, come si calcola? Da che età si inizia a calcolare questo valore? Chi decide il prezzo di cartellino di un giocatore?
Vediamo di rispondere con calma ad ogni domanda.
Si sa, nel calcio girano davvero tanti soldi. Il calcio professionistico ha budget davvero alti, a tratti sproporzionati. Il tema è molto discusso tra i tifosi. Basta fare un giro in qualsiasi bar d’Italia in tardo pomeriggio per accorgersi di persone che dibattono sul valore dei giocatori, chi vale, chi non vale, chi è stato pagato troppo, chi troppo poco e così via. Ma che parametri si seguono per stabilire il prezzo adeguato di un giocatore? Continua a leggere per scoprirlo.
Ma prima di entrare nel vivo della questione, approfondiamo in un paragrafo alcune dinamiche della cessione dei calciatori, così da rendere chiare le idee di alcuni prezzi falsati o esagerati della Serie A.
Costi dei calciatori
Come stabilire valore cartellino calciatore? Prima di entrare nel vivo della questione “valore di cartellino dei calciatori” parliamo di come alcune cessioni o valutazioni dei calciatori possono variare per favorire o meglio aiutare i bilanci aziendali delle società calcistiche.
Bisogna sapere, in generale, che il bilancio di una società calcistica, come qualsiasi altra è costituito da queste principali voci:
1) Le “immobilizzazioni immateriali”, nello stato patrimoniale. Per immobilizzazioni materiali si intendono i beni non fungibili di una società. In una società di calcio si intende infatti il valore dei calciatori, o il presunto valore del cartellino al momento della contabilizzazione.
2) I “diritti pluriennali alla prestazioni sportive dei calciatori” sono invece una voce di bilancio tipica e specifica delle squadre di calcio. Le altre aziende commerciali non hanno qualcosa di simile in bilancio. In particolare si tratta del “decreto salva calcio”, una formula che prevede che le società di calcio possano diluire il costo della svalutazione di ogni calciatore ( quindi il loro prezzo) nei bilanci, in dieci anni.
I diritti pluriennali dei calciatori si svalutano ogni anno. E permettono alle società calcistiche di lavorare con grossi numeri. Quindi di acquistare giocatori ad alto prezzo, mantenendo il livello di indebitamento stabile nel tempo e non rischiare il fallimento ad ogni nuovo acquisto. Quest’ultima era la situazione che colpiva il calcio fino al 2002, prima che venisse istituito il decreto. Tantissime squadre avevano infatti livelli di indebitamento preoccupanti.
Alcuni trucchetti di bilancio che forse non sai: Come stabilire valore cartellino calciatore
3) C’è ancora una voce di bilancio specifica al mondo del calcio e senza norme uguali nelle normali attività commerciali o industriali. Ovvero che le squadre di calcio possono capitalizzare i costi sostenuti per il settore giovanile indipendentemente dalla verifica dell’esistenza di un’utilità futura.
I costi capitalizzati sono dei costi sostenuti da un’impresa all’interno di un dato esercizio economico. I quali però non vengono considerati all’interno del conto economico in quanto non sono di competenza esclusiva dell’esercizio, avendo carattere pluriennale.
4) Il conto economiche è nel bilancio di ogni azienda, comprese quelle calcistiche. Ma quali sono le entrate e le uscite della gestione caratteristica di una squadra di calcio? Si tratta delle plusvalenze e delle minusvalenze realizzate dalla cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori.
Questi sono alcuni dettagli di carattere calcistico ed economico che è bene tenere a mente quando si parla di creazione del cartellino di un giocatore e valore reale dello stesso.
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Economia e Calcio: Come stabilire valore cartellino calciatore
Non vogliamo rendere l’articolo troppo tecnico introducendo elementi economici difficili da capire. Ma finiamo col dirvi che la colonna delle perdite nei bilanci calcistici può abbassarsi considerevolmente. Come? Grazie ad una doppia operazione. Un trucchetto di bilancio niente male: la svalutazione del valore della propria “rosa” calciatori, e di conseguenza la distribuzione del suo ammortamento nei successivi 10 anni. Questo comporta un controllo delle casse dei grandi club di Serie A e non solo.
Molte società di calcio in accordo tra di loro possono anche sopravvalutare o svalutare un giocatore di una determinata cifra. Questo accade a seconda di ciò che più conviene fare per far risultare un determinato dato in bilancio. Ovvero una plusvalenza o una minusvalenze per far quadrare i conti, a seconda di come e quando conviene. Insomma, tutti trucchetti di bilancio, sicuramente ammissibili, ma che fanno capire come possa costruirsi il valore di cartellino di un singolo calciatore.
Spero che questo taglio economico dato al testo nell’ultimo paragrafo non ti abbia annoiato. Ora, proseguiamo nel capire che decide il valore di un calciatore. I prossimi paragrafi sono decisivi per capire il tema principale di cui stiamo trattando, non perderli. Buona continuazione.
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Chi decide il valore di un calciatore
Partiamo dai soggetti coinvolti. Chi decide il prezzo, o meglio il valore di un calciatore in Italia o all’estero? Bene, il prezzo, come in qualsiasi trattativa, lo decidono i soggetti coinvolti nell’affare, quindi i due club, quello che vende il giocatore X e quello che lo acquisterà.
Esistono alcune società di consulenza che sulla base di alcuni numeri statistici nella carriera del calciatore possono consigliare i club coinvolti riguardo al prezzo che meglio rappresenta il giocatore in quel momento.
Attenzione, in questo caso stiamo parlando di valore del calciatore e non prezzo del cartellino, ma la differenza tra questi due fattori è prettamente formale e rispetto al prezzo di cartellino, il valore o prezzo finale di vendita dal calciatore cambia a seconda della trattativa e della volontà di acquistarlo e può scostarsi quindi dal suo prezzo simbolico (prezzo del cartellino). Il prezzo del cartellino è infatti una cifra simbolica che cambia di stagione in stagione a seconda della carriera e dei progressi di un calciatore.
Queste ultime righe spiegano infatti perché alcuni giocatori arrivano ad essere pagati così tanto, come se fossero oggetti (capite ciò che intendiamo) il loro prezzo può cambiare a seconda della percezione che si crea intorno al calciatore e numeri della sua carriera in un periodo temporale specifico.
Ma allora quali sono i parametri per calcolare il cartellino di un giocatore? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
Ma prima di spiegarvi come sia possibile stabilire un valore di cartellino di un calciatore apriamo una parentesi riguardante i procuratori.
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Procuratori: prezzo di cartellino dei giocatori
Si perché ci avete chiesto in molti di rispondere ad un dubbio che vi perline da tempo. Può un procuratore influire sul valore di cartellino di un giocatore? Può far vendere un giocatore ad un prezzo più alto percepito rispetto al suo valore standard? La risposta è generalmente NO.
Un procuratore non può generalmente influire sul valore di mercato o sul prezzo di cartellino di un suo assistito. Il procuratore o la società di procuratori che hanno l’attività manageriale e gestionale di determinati calciatori possono solamente lavorare per garantire uno stipendio maggiore ai propri calciatori. E’ pur vero però che per determinate cessioni e acquisizioni di calciatori, un procuratore esperto può ricevere una commissione. Ovvero un profitto su una percentuale del costo totale della trattativa. A tal proposito ne è stato un esempio Mino Raiola in numerose trattative nella storia.
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Avete mai pensato quanto sia importante per un calciatore avere un super procuratore? I procuratori sono gli intermediari per eccellenza tra società calcistiche e calciatori professionisti. Come abbiamo già ribadito in alcuni altri nostri articoli di punta, approfondiremo il tema dei procuratori per capire certe dinamiche calcistiche. Dinamiche che in pochi conoscono e che vorremmo portare in Italia.
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Ma non dilunghiamoci più di tanto, la domanda centrale è: Come stabilire valore cartellino calciatore? Bene, il prossimo è il paragrafo più importante di tutto l’articolo, dunque vi consigliamo di mantenere alta l’attenzione e vi auguriamo buona lettura.
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Come stabilire valore cartellino calciatore
Sarebbero circa 20 i parametri che gli addetti ai lavori utilizzerebbero per stimare il prezzo di cartellino di un giocatore. Si parte dall’età/esperienza, il livello della squadra in cui gioca, la titolarità, le potenzialità secondo i talent scout, la nazionalità, campionati giocati, il ranking internazionale della squadra, la durata del contratto e anche la tipologia che va stipula, quante stagioni da professionista ha giocato, i gol, le presenze e altri ancora (questi erano i principali). Solitamente fino ai 25-27 anni tutti i giocatori hanno un picco di valore, successivamente si ha una lenta discesa fino al ritiro, parte alcune eccezioni.
A stabilire il valore di cartellino dei calciatori è anche una legge famosissima che si basa sull’economia: la legge di domanda e offerta. Esatto, funziona proprio come se i calciatori fossero dei prodotti commerciali. Se ad una data squadra interessa un giocatore con caratteristiche specifiche è disposta a pagarlo ciò che serve per averlo, ecco dunque il normale prezzo di cartellino si alza per una questione di esigenza e scarsità.
Il caso Ibra
Il prezzo di un giocatore per diverse dinamiche, come abbiamo già annunciato, può raggiungere cifre folli. Sì, cifre folli, ma c’è un però. E’ iconico il caso di Ibrahimovic, acquistato dal Manchester United, con un valore di mercato del giocatore di 15 milioni di euro. La vendita di magliette del top player allo United ha fruttato circa 90 milioni di euro con circa 800.000 magliette vendute. Più o meno stessa cosa per Cristiano Ronaldo al trasferimento alla Juventus. Tutto questo per dire che per vari giocatori, accade che i guadagni dalle vendite di magliette coprono in parte o totalmente i costi di acquisizione del giocatore.
Molti tifosi si dimenticano che quando si parla di squadre di calcio si sta parlando di vere e proprie aziende che hanno bisogno di generare profitti. Approfondiamo il discorso nel prossimo paragrafo.
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Squadre di calcio = aziende
Ogni squadra di calcio può giocarsi ogni anno il fattore plusvalenze. Le plusvalenze hanno a che fare con il valore di listino dei giocatori. Chiariamo brevemente il concetto. Le più grosse spese in una azienda, come in una squadra di calcio sono i costi dei propri dipendenti o calciatori (costi di acquisto + stipendi).
Comprando un giocatore ad una certa cifra e rivendendolo ad un prezzo molto maggiore si genera una plusvalenza. Ciò permette alla squadra di generare profitto sempre maggiore. Ma con la questione età e valorizzazione dei calciatori falsata da domanda e offerta molte squadre arrivano a comprare o vendere giocatori a prezzi più alti del loro valore standard, andando a generare delle minusvalenze nei loro bilanci.
Conclusione
Ecco perché molte squadre, anche in Serie A, hanno bilanci in rosso per diversi anni consecutivi. I giocatori che non aumentano di valore economico o non riescono a fare la differenza per vincere si dimostrano un pesante costo a lungo andare.
Bene, abbiamo parlato di valore dei calciatori, ma se vuoi approfondire la questione stipendi, invece, ti consiglio di fare un giro su altri nostri articoli di punta: stipendi Serie C, stipendi Serie D, stipendi Serie B, minimo stipendio in Serie A.
Solitamente, maggiore è il prezzo di cartellino di un calciatore e più alto è anche il suo ingaggio, in termini di stipendio, anche quest’ultima componente rientra nel “pacchetto valore” di un giocatore di calcio nel mondo.
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Come stabilire valore cartellino calciatore? Grazie a questo articolo dovresti essere riuscito a chiarire il dubbio. Cosa ne pensi? Scrivici qua sotto nei commenti per qualsiasi domanda.